una gita: ritorno sull'Olobbia
una gita: ritorno sull'Olobbia
Domenica sono finalmente riuscito a trovare un ritaglio di tempo e mi sono dedicato ad una puntata esplorativa in Piemonte.
Il programma iniziale prevedeva l'esplorazione di alcuni specifici punti in fiumi minori, ma già l'esame visivo di Ticino e Sesia dal ponte autostradale rendeva evidente una situazione di piena suscettibile di pregiudicare le ricerche.
Come previsto, al primo accesso, fatto sul poco noto torrente Druma (mi era stato a suo tempo segnalato un assaggio positivo da G. Rambaldelli e volevo verificare la possibilità attuale di avere una campionatura dello specifico fiume), ho trovato le piccole punte obiettivo di ricerca completamente invase dall'acqua e pertanto ho dovuto ripiegare su altra località.
Fatta tappa intermedia per osservare l'Elvo poco a sud di Salussola (che disastro il greto rispetto alla situazione di dieci anni fa !), ho raggiunto l'Olobbia, nella parte mediana del corso, a NW di Cerrione.
Anche qui grandi modifiche - però questa volta sostanzialmente naturali - rispetto a quel che era anni fa, addirittura con un marcato cambio di corso.
Fatti svariati assaggi a batea ho trovato accumuli di sabbie pesanti, ma senza tracce d'oro per un buon tratto.
Le modifiche del corso hanno portato a vista una bancata di sedimento appoggiata su uno strato argilloso: in tale formazione si apprezzava sul taglio una piccola zona di concentrazione di colore decisamente più scuro.
Fatto qualche assaggio (tre batee) il concentrato presentava in effetti buona quantità di granato, di ilmenite e magnetite, ma nessuna traccia d'oro.
Nelle operazioni ho privilegiato la ricerca e dunque non ho volutamente assaggiato un vecchia punta che mi aveva dato buona soddisfazione e che al momento, anche se con regime idrico mutato, potrebbe essere ancora lavorabile, anche se molto vegetata.
Ho ripiegato in successione su un piccolo affluente sulla dx orografica, già a suo tempo assaggiato con successo, nel quale ho trovato tracce di recenti piccole lavorazioni.
Fatte un paio di batee con sabbia tratta da una piccola punta, ho subito ricavato tracce d'oro (5-6 piccole scagliette ed una più consistente), a dimostrazione che la zona mantiene ancora potenzialità.
Nell'esplorazione è stata utilizzata attrezzatura leggera: pala, piccone, secchio, setaccio e batea. Necessari gli stivali alti.
Fabio Belloni
mail per eventuali contatti
Il programma iniziale prevedeva l'esplorazione di alcuni specifici punti in fiumi minori, ma già l'esame visivo di Ticino e Sesia dal ponte autostradale rendeva evidente una situazione di piena suscettibile di pregiudicare le ricerche.
Come previsto, al primo accesso, fatto sul poco noto torrente Druma (mi era stato a suo tempo segnalato un assaggio positivo da G. Rambaldelli e volevo verificare la possibilità attuale di avere una campionatura dello specifico fiume), ho trovato le piccole punte obiettivo di ricerca completamente invase dall'acqua e pertanto ho dovuto ripiegare su altra località.
Fatta tappa intermedia per osservare l'Elvo poco a sud di Salussola (che disastro il greto rispetto alla situazione di dieci anni fa !), ho raggiunto l'Olobbia, nella parte mediana del corso, a NW di Cerrione.
Anche qui grandi modifiche - però questa volta sostanzialmente naturali - rispetto a quel che era anni fa, addirittura con un marcato cambio di corso.
Fatti svariati assaggi a batea ho trovato accumuli di sabbie pesanti, ma senza tracce d'oro per un buon tratto.
Le modifiche del corso hanno portato a vista una bancata di sedimento appoggiata su uno strato argilloso: in tale formazione si apprezzava sul taglio una piccola zona di concentrazione di colore decisamente più scuro.
Fatto qualche assaggio (tre batee) il concentrato presentava in effetti buona quantità di granato, di ilmenite e magnetite, ma nessuna traccia d'oro.
Nelle operazioni ho privilegiato la ricerca e dunque non ho volutamente assaggiato un vecchia punta che mi aveva dato buona soddisfazione e che al momento, anche se con regime idrico mutato, potrebbe essere ancora lavorabile, anche se molto vegetata.
Ho ripiegato in successione su un piccolo affluente sulla dx orografica, già a suo tempo assaggiato con successo, nel quale ho trovato tracce di recenti piccole lavorazioni.
Fatte un paio di batee con sabbia tratta da una piccola punta, ho subito ricavato tracce d'oro (5-6 piccole scagliette ed una più consistente), a dimostrazione che la zona mantiene ancora potenzialità.
Nell'esplorazione è stata utilizzata attrezzatura leggera: pala, piccone, secchio, setaccio e batea. Necessari gli stivali alti.
Fabio Belloni
mail per eventuali contatti
Fabio Be- Ospite
bello il tuo racconto
Ciao Fabio, mentre trafficavo nel "mio" forum cercando di migliorarne alcune funzioni, mi è capitato di leggere la tua bella relazione e ho pensato che, se la cosa ti va, potrei anche metterla nel sito (eventualmente aggiungendo un paio di foto o una cartina): non costa nulla e in ogni caso lo farei solo col tuo consenso. Per favore dimmi cosa ne pensi. Puoi anche rispondermi in privato dall'index del forum oppure aprire il sito e scrivermi da lì.
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